sabato 5 dicembre 2009

CINA








Chiang-Kai-shek









Jiang Jieshi nasce a Fenghua nel 1887 . Uomo politico cinese,sale al potere come fondatore e presidente della Repubblica della Cina Nazionale nel 1949 fino alla sua morte. Portò a termine gli studi militari a Tokyo dove,nel 1907, conobbe Sun Yat-Sen, fondatore del Guomindang (il Partito nazionalista cinese), al fianco del quale partecipò sia alla rivoluzione che portò alla costituzione della Repubblica Cinese (1911) sia alla successiva lotta contro Yuan Shikai, uno dei "signori della guerra". Inviato nel 1923 in Unione Sovietica per studiare il sistema sociale e militare dei "soviet", l'anno dopo assunse la direzione dell'accademia militare del Guomindang. Il crescere dei conflitti interni al partito dopo la morte del suo fondatore nel 1925 non impedirono a Jiang Jieshi di portare a termine con decisione l'azione contro i centri di potere dei signori della guerra nelle regioni settentrionali. Nel frattempo maturò la rottura definitiva con la componente comunista del Guomindang, sfociata nel 1930 in una vera e propria guerra civile, che fu combattuta contemporaneamente al conflitto inteso a contrastare l'invasione giapponese della Manciuria. Non essendo riuscito a impedire che le forze guidate da Mao Zedong sfuggissero all'assedio dei governativi con la Lunga Marcia del 1934, Jiang fu costretto a stringere con Mao una tregua per costituire un fronte comune contro i giapponesi. Il lungo conflitto sino-giapponese, sfociato nel più ampio scenario della seconda guerra mondiale, consentì a Jiang di rivestire il ruolo di rappresentante ufficiale della Cina nelle conferenze di guerra alleate, succedutesi a partire dal 1942. Al termine del conflitto mondiale, nel 1945, si riaprì la guerra con i comunisti. Il regime, fondato sul potere personale di Jiang e della sua famiglia, si rivelò inefficiente e corrotto e si trovò ben presto in difficoltà. Fallita la mediazione tentata dagli Stati Uniti nel 1946-47, lo scontro volse presto a favore dell'esercito maoista, che nel 1949 obbligò Jiang a fuggire a Taiwan, assieme a oltre due milioni di seguaci. Con l'aiuto economico e militare degli Stati Uniti, il leader nazionalista fece dell'isola uno stato indipendente da lui stesso governato, perseguendo una politica di sviluppo economico che portò il paese a essere fortemente competitivo nel commercio estero. Alla sua morte, avvenuta il 5 aprile 1975 a Taipei, gli succedette il figlio Jiang Qinghuo.

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MAO ZEDONG






Nasce nel 1893 in una famiglia contadina e svolge studi irregolari. Nel 1911 entra nell’esercito repubblicano, quindi (1913-18) frequenta la scuola normale. Subisce l’influenza del pensiero occidentale e della Rivoluzione d’Ottobre, e nel 1921 a Pechino entra a far parte del Partito comunista, che lo invia come proprio agente nella regione natale di Hunan. Qui organizza associazioni di contadini, rielaborando l’impostazione marxista-leninista e convincendosi della possibilità di iniziativa rivoluzionaria autonoma da parte delle masse rurali nel contesto cinese. Ben presto entra in contrasto con la dirigenza del Partito comunista, sviluppando una personale prospettiva rivoluzionaria basata sull’azione di guerriglia nelle campagne. DaI 1927, dopo la rottura dell’alleanza fra i comunisti e il Guomindang di Chiang Kai-shek, Mao guida la battaglia contro quest’ultimo, promuovendo la riforma agraria nelle zone occupate e saldando la lotta armata a una prospettiva di rivoluzione economica. Nel 1931 fonda una repubblica comunista nelle regioni di Hunan e di Kiang-si. Per sfuggire all’avanzata delle truppe di Chiang Kai-shek, nell’ottobre del 1934 dà inizio alla “lunga marcia”, percorrendo con i suoi seguaci oltre 5.000 chilometri e conquistandosi sul campo il titolo di capo del movimento comunista cinese. Di fronte all’invasione del paese da parte del Giappone, stipula una tregua con Chiang Kai-shek per una difesa comune.
AlIa fine della seconda guerra mondiale i due schieramenti si fronteggiano in una guerra civile, che si concluderà nel 1949 con il pieno successo di Mao. Si apre così la lunga vicenda della Repubblica popolare cinese, che vede Mao dedicarsi all’edificazione della società comunista, prima di affrontare una fase caratterizzata dai contrasti con l’Unione Sovietica e dal tentativo di garantire autonomia e prestigio alla Cina, facendone un punto di riferimento per il movimento comunista internazionale. Il“grande timoniere” muore nel 1976.